Se l'umanità ha percorso millenni per giungere al punto in cui si trova, ciò grazie alla capacità del pensiero nel comprendere la realtà oggettiva, elaborando risposte sempre più adeguate, necessarie al vivere dell’umanità e all'organizzazione del mondo.
Ma oggi la critica, su quelli che sono gli effetti negativi del cattivo uso delle nuove tecnologie per la comunicazione, per l'eccessiva sovrapproduzione di materiale e immagini che, come tutti gli eccessi, conduce ad un vuoto esistenziale e danno culturale, riducendo sempre più la potenzialità celebrale, compressa da una " saturazione di tutti i ricettori in particolare di quelli uditivi e visivi, che inducono un’attività frenetica del cervello e hanno così levato spazio alla riflessione o addirittura impedito la libertà del pensiero, intasato dalle entrate sensoriali che possono essere, ad esempio, le connessioni in rete o la televisione.” Quella di Lamberto Maffei, una critica obiettiva interessante, descritta con competenza nel suo “Elogio della Ribellione”.
L’intento, far comprendere a fondo le conseguenze negative, sul nostro cervello, causa le nuove tecnologie dominanti della rete telematica, della televisione, del perché, Individui sempre più isolati, depressi, in una interconnessione virtuale, si escludono vicendevolmente da quel rapporto umano diretto, naturale, quanto vitale.
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